27.06.2017 E’ legittimo il licenziamento per abuso di internet: non vi è controllo a distanza da parte del datore di lavoro
Con la recentissima sentenza n. 14862 del 15 giugno 2017, la Suprema Corte di Cassazione torna ad occuparsi del tema dei controlli a distanza dei lavoratori ex art. 4 L. n. 300/1970 in relazione, questa volta, all’ipotesi di licenziamento intimato al dipendente per abuso della connessione internet aziendale.
Il caso al vaglio della Corte era quello di un dipendente che a fini personali si era connesso alla rete internet aziendale per 27 volte nell’arco di due mesi restando collegato per un totale di 45 ore complessive; la società aveva quindi provveduto al licenziamento per giusta causa e la Corte d’Appello di Bologna aveva confermato la validità del recesso pur mutando il titolo in giustificato motivo soggettivo, considerata l’assenza di precedenti e l’esiguità del danno subito dall’azienda.